Sicuramente avete sentito parlere di entrambi questi meravigliosi frutti autunnali, ma vi siete mai chiesti qual’è la differenza tra castagne e marroni? Apparentemente sembrano uguali, ma c’è una fondamentale differenza.
L’albero del castagno è presente in tutta italia ma soprattutto si concentra nell’italia centrale appenninica. Si narra che nella tradizione contadina degli appennini toscani l’albero del castagno selvatico venisse chiamato “albero del pane”, proprio perchè il suo frutto naturale (la castagna) poteva essere consumato in diversi modi: poteva essere arrostito, bollito oppure venire lavorato in modo tale da ottenere della farina, che in quanto ricca di amidi, poteva esserci fatto un pane molto nutriente.
E’ inoltre importante sottolineare fin da subito che sia castagne che marroni non contengono glutine e possono essere tranquillamente consumati anche da celiaci.
La farina di castagne è a tutt’oggi commercializzata e utilizzata per molte ricette, si pensi soprattutto al castagnaccio toscano che trasforma la farina di castagne in una vera e propria leccornia per palati fini!
Ma torniamo all’argomento centrale di questo articolo: come vi sarete accorti, nel paragrafo sopra, ho parlato della castagna come del “frutto naturale” dell’albero selvatico del castagno. Infatti in natura è proprio così: dal castagno selvatico nasce la castagna.
Cosa sono i marroni?
Da quando se ne è scoperto l’uso commerciale, si è iniziato a ottimizzare questo frutto, che presentava sì delle caratteristiche uniche ma che potevano essere migliorate. Ad esempio la castagna è molto difficile da sbucciare: infatti se notate bene le castagne hanno una superficie interna (quella del frutto commestibile) molto ondulata, e proprio in queste cavità formate dalla superficie commestibile della castagna, lo strato interno della buccia si interseca in modo tale da non poter essere tolto con molta facilità. Senza parlare del fatto che le castagne in confronto ai marroni sono molto più piccole e quindi per poterne mangiare una determinata quantità bisogna sbucciarne quasi il doppio. Infatti nel “riccio” del castagno ci stanno fino a 7 castagne ma di marroni nel riccio se ne possono trovare al massimo 3, ma spesso se ne trovano 2 o addirittura uno soltanto.
Oltre alla facilità di essere sbucciati e alla grandezza i marroni sono anche più croccanti e dolci se arrostiti. Un’altra differenza è il colore: il marrone ha un colore striato a più chiaro rispetto alla castagna.
Come è stato “creato” il marrone?
Il marrone è stato creato tramite una pratica molto comune in orticoltura: l’innesto. Non è stato certo una trasformazione dall’oggi al domani, ma decine di anni di innesti hanno portato alla creazione di questo frutto molto migliore rispetto alla castagna sotto l’aspetto di creazione di prodotti: il marrone è più grande, più saporito, più dolce e più facile da sbucciare.
Si presta molto bene all’essere sbucciato quindi se cotto come caldarrosta, mantiene la cottura per ore senza diventare duro, rimane croccante e saporito e ha un gusto dolce ma non stucchevole. Inoltre si presta molto bene al processo di canditura, e con questo viene commercializzato come marron glacè.
Grazie molto semplice ed esauriente